La customer experience è diventata sempre più centrale per le utility, a causa della deregolamentazione dei mercati in cui operano e in conseguenza a un aumento della competizione non più basata solo sui prezzi.
Le utility di maggior successo lo hanno compreso e cercano di affiancare alla trasformazione digitale, finalizzata a migliorare i costi operativi, le attività on line, con particolare attenzione alla qualità della customer experience. L’obiettivo non è solo attirare nuovi clienti, ma soprattutto di mantenere quelli già acquisiti.
Secondo una stima approssimativa, nel settore delle utility il costo medio di fidelizzazione del cliente è circa un terzo del costo di acquisizione (Fonte: Cognizant). Da qui, la necessità di tenersi ben stretti i clienti.
"La metà di coloro che hanno avuto una cattiva customer experience dopo un anno non sono più clienti dell’utility"
In uno studio di qualche tempo fa (riportato da IBM), Aberdeen Group sostiene che le aziende che si collocano ai primi posti in termini di customer experience hanno una customer retention doppia rispetto alle altre. Analogamente, un’analisi menzionata da Harvard Business Review evidenzia che la metà di coloro che hanno avuto una cattiva customer experience dopo un anno non sono più clienti dell’utility, a fronte del 78% di coloro che, avendo avuto un’esperienza positiva, resta fedele.
Se le aziende del settore utility puntano a migliorare la customer experience dovranno innanzitutto essere consapevoli di come stanno cambiando i loro clienti. Gli attuali consumatori non si accontentano più, come in passato, di costi relativamente stabili e di un prodotto/ servizio senza interruzioni. Vogliono invece una maggior reattività e servizi personalizzati, si aspettano che una utility si comporti come partner e offra servizi capaci di aiutarli a raggiungere i loro obiettivi non solo in termini di costi, ma anche di utilizzo intelligente delle risorse.
I clienti di nuova generazione hanno modelli di customer experience mutuati da altri settori consumer (come Amazon, Airbnb, Google, Netflix etc.), che presentano informazioni personalizzate e curate solo per loro sulla base delle loro esigenze, e veicolate sui canali che normalmente frequentano e prediligono.
Per queste ragioni, è utile che ogni compagnia del settore utility conosca e consideri le aspettative dei propri clienti nel momento in cui si appresta progettare una customer experience di qualità.
A proposito di quest'ultimo punto, abbiamo lavorato in prima linea alla fase di testing dell'app di Enel. Com'è andata? Enel aveva già riconosciuto gli smartphone, e di conseguenza le app, come fulcro della Customer Experience. Ne deriva che il test dell'app da mobile sia stato parte centrale della strategia digitale per assicurarsi un sito e app mobile friendly. Insieme al team di Enel abbiamo lavorato alla Mobile UX tenendo sempre l'attenzione fissa sull'end-user.
L'innovazione e la customer experience sono due facce della stessa medaglia. Nella progettazione dell'esperienza del cliente e nel suo continuo aggiornamento, le utility dovranno identificare i suoi pain point, ripercorrendo il customer journey. Identificare strumenti facili, rapidi ed economici per la verifica del percorso e dei singoli punti di contatto è strategico per assicurare una customer experience eccezionale.
Nei paragrafi precedenti avevamo promesso di spiegare come si fa a coinvolgere l'end-user per testare l'efficacia della customer experience.
In realtà è molto semplice: si tratta del crowdtesting che può essere un alleato formidabile. È infatti una metodologia che consente di ottimizzare app, siti, dispositivi IoT e ogni altro prodotto digitale coinvolgendo l'utente finale.
La community di tester, all'interno della quale viene selezionato il target richiesto, riesce ad evidenziare rapidamente i problemi di usabilità end-to-end e rilevare errori di progettazione e sviluppo software che potrebbero inficiare la qualità della customer experience nell’utility industry. Queste segnalazioni, poi, vengono analizzate dal nostro network di esperti UX e psicologi cognitivi che fornisce suggerimenti di miglioramento estremamente utili e pratici. Tutto il materiale (bug, frizioni di usabilità e consigli) vengono raccolti dai Quality Leader che rende tutto il processo estremamente fluido e agile.