Il design della user interface (UI) è il biglietto da visita di ogni software o prodotto digitale, sito, e-commerce o app, ed è un elemento che deve risultare funzionale e va ottimizzato. In questo articolo, analizziamo alcuni ultimi trend e alcuni insegnamenti, tutti da mettere in pratica.
Cos’è una buona UI e come può aumentare il conversion rate
La UI è l’aspetto visuale con cui il tuo software e i tuoi prodotti si presentano all’utente. Lo scopo di una buona UI è rendere più invitante e accogliente possibile la navigazione, in linea con lo stile e la comunicazione del brand.
In senso lato, progettare una buona UI vuol dire proporre i propri prodotti in modo chiaro e trasformare i visitatori o gli utenti in acquirenti. Uno studio di Hubspot sottolinea come nel 94% dei casi le prime impressioni di un software sono relative al design, quindi all’aspetto estetico e grafico.
La UI tiene conto di elementi che non sono solo visivi: tende ad anticipare le preferenze e le aspettative dell’utente e a riassumerle in un’interfaccia. La UI non si focalizza quindi sull’estetica ma massimizza i fattori responsive, efficienza e accessibilità - e quindi aiuta a aumentare il conversion rate di un software.
UI design: i trend 2020 che devi conoscere
La missione di tutti coloro che lavorano a un prodotto digitale è la continuing education, l’attività di perfezionamento per imparare, migliorare ed espandere le conoscenze. Un esempio perfetto: essere informati sui maggiori design trend di UI. Qui te ne diamo quattro.
- Il primo è il potenziamento dello UX writing. Un buon UX writing accompagna, con le parole, l’utente verso un obiettivo preciso. Ricorda che una scrittura umana, chiara e votata alla CTA fa sentire supportati in tutto il percorso di conversione.
- Un’altra tendenza forte sono gli empty spaces. All’interno di un’interfaccia solitamente ci sono tanti elementi che battagliano per ricevere attenzione da parte dell’utente. Ecco la tendenza a usare spazi vuoti che danno grande ariosità al messaggio e gli permettono di spiccare il volo.
- Simili come nome ma molto diversi come funzione, gli empty states, ovvero i passaggi in cui l’interfaccia non ha nulla da mostrare (per esempio un carrello vuoto). Un’occasione per progettare una UI e un UX writing che diano suggerimenti su cosa poter fare.
- Un altro trend interessante sono le microinterazioni, piccoli feedback che l’utente riceve quando interagisce con un elemento o un’icona.
UI design: 4 insegnamenti (+1!) da mettere in pratica
In generale quando si parla di UI design e di trend annuali, la più grande lesson learned che puoi portare a casa è che ogni design deve essere funzionale, senza distrazioni visive, semplice.
Questo primo insegnamento dà luce a un’altra lezione relativa al trend dello UX writing: una buona interfaccia nasce di concerto con il contenuto e dagli spazi vuoti intorno a esso.
E ancora, e qui la terza lezione, sono anche le microinterazioni a rassicurare l’utente.
Tutto questo, come in un ragionamento logico, ci porta alla quarta lezione, ovvero dare un feedback all’utente in ogni situazione, anche quelle in cui l’interfaccia non deve mostrare prodotti.
Ricorda: per progettare la UI perfetta, devi prima conoscere i tuoi utenti e capire i loro comportamenti, preferenze, abilità e obiettivi.
Ecco la lesson learned che vale come un bonus: lo strumento ideale è far testare il tuo software, anche in fase di prototipo, a una community di tester selezionati sulla base delle stesse caratteristiche che hanno gli utenti reali, attraverso piattaforme di crowdtesting.
Il crowdtesting è una soluzione adottata da grandi brand e integrata nello sviluppo dei loro prodotti digitali. E soprattutto aiuta la UI ad assumere la forma più accattivante e funzionale possibile. Sì, proprio quella che porta più conversioni.